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La Sindrome di Asperger è un disturbo pervasivo dello sviluppo, determinato soprattutto dall’assenza di interazioni sociali importanti e dall’incapacità di intraprendere rapporti ed interazioni duraturi nel tempo.
La sindrome viene abbreviata in SA: i medici ed i ricercatori considerano questo disturbo come pervasivo dello sviluppo, che ha una tendenza ad essere simile all’autismo, tant’è che quando si parla di sindrome di Asperger si fa spesso riferimento ad una forma dello spettro autistico “ad alto funzionamento”.
Questo disturbo ha proprio la caratteristica di essere al limite con l’autismo, con sintomi riconoscibili in compromissione delle relazioni sociali, in comportamenti schematici e ripetitivi, attaccamento agli stereotipi ed agli schemi, incapacità di condurre una vita sociale o ambientale che abbia interessi ampi e duraturi.
Rispetto all’autismo, tuttavia, questo disturbo mostra la sua insorgenza più tardi: ciò potrebbe essere dovuto alla maggiore capacità di linguaggio dei pazienti affetti dalla Sindrome di Asperger, rispetto a quelli affetti da autismo.
Questa sindrome fu descritta per la prima volta da uno psichiatra e pediatra austriaco, Hans Asperger – da cui prese il nome – il quale aveva effettuato un importante lavoro su questo disturbo, lavoro che però fu compreso solo a partire dagli anni novanta. Fu la psichiatra Lorna Wing, in una rivista medica, a coniare questo termine in onore del medico che aveva individuato questa patologia. Era il 1981.
Come nasce la Sindrome di Asperger
Questa sindrome è ad oggi piuttosto conosciuta, ma fino agli anni Novanta, i medici e gli scienziati mostravano parecchia resistenza a colui che aveva individuato per primo i sintomi e le caratteristiche del disturbo, ed una certa reticenza nel riconoscere la Sindrome di Asperger come una forma dello spettro autistico “ad alto funzionamento”.
C’è da premettere che il disturbo più simile alla Sindrome di Asperger è l’autismo, un disturbo pervasivo dello sviluppo, che ha molte caratteristiche simili alla sindrome individuata dal pediatra austriaco Hans Asperger. Riconoscendo alcuni punti leggermente simili all’autismo, Asperger individuò, nel 1944, questa sindrome di cui descriveva alcuni casi, con forme cliniche che mostravano similarità con la descrizione che Kanner aveva fatto dell’autismo nel 1943.
La differenza sostanziale tra la forma che descriveva Kanner e quella descritta da Asperger risiedeva nel fatto che la Sindrome di Asperger mostrava alcuni segni di capacità di linguaggio, mentre i deficit motori erano più diffusi e la patologia mostrava un’insorgenza più tardiva rispetto all’autismo.
Il lavoro di Asperger non fu compreso per lungo tempo: fu Lorna Wing, nel 1981, a mostrare interesse per questo disturbo, iniziando ad occuparsi in maniera più concreta delle sintomatologie della Sindrome, ed aumentando gli studi e l’interesse per questo disturbo.
In una rivista medica, la psichiatra raccolse tutti gli studi clinici effettuati, determinando alcune caratteristiche della Sindrome di Asperger, che poi diventarono le caratteristiche a cui fare riferimento, aggiungendo tuttavia una dichiarazione diversa da Asperger, il quale aveva individuato la presenza del disturbo solo nei soggetti maschi, mentre la psichiatra confermò che, nonostante la sindrome mostrasse una maggiore presenza nelle persone di sesso maschile, anche le persone di sesso femminile potevano esserne colpite.
La descrizione della Sindrome si appoggiò a questa sintomatologia:
- Incapacità di ottenere e mantenere un rapporto di empatia con gli altri;
- Interazioni sociali scarse ed unilaterali;
- Conseguente incapacità di intrattenere dei rapporti a lungo termine, e quindi tendenza all’isolamento sociale;
- Scarsa comunicazione di tipo non verbale;
- Linguaggio monotono, movimenti goffi, camminata maldestra;
- Interesse spiccato verso tematiche che includono la meccanicità, ovvero capacità di memorizzare fatti di trasmissioni televisive, carte geografiche, ecc.
Insorgenza della Sindrome di Asperger
Rispetto all’autismo, l’insorgenza (almeno apparente) del disturbo pervasivo dello sviluppo descritto da Hans Asperger ha luogo più tardi.
Il fatto che si consideri questo fatto solo a livello apparente risiede nel fatto che rispetto alle persone affette da autismo, quelle affette da Sindrome di Asperger sono caratterizzate da migliori (e più abili) capacità di linguaggio e di comunicazione, nonché da migliori abilità cognitive. Tuttavia, rispetto all’autismo vi è una minore capacità motoria, e il deficit di movimento si presenta soprattutto in movimenti goffi e bizzarri.
Questa sindrome rimane stabile nel tempo, ed in alcuni casi, a lungo termine vi è un migliore esito della condizione rispetto a quanto avviene nei pazienti autistici.
Molto spesso, alla Sindrome di Asperger vanno collegati anche altri problemi, come il disturbo non verbale dell’apprendimento, il disturbo di personalità, le fobie sociali.
Un punto fondamentale riguarda il fatto che molto spesso questa condizione non viene diagnosticata solo per sintomi e caratteristiche tipiche, ma soprattutto perché essa presenta anche una serie di disturbi che non sono dovuti necessariamente alla sindrome, ma che ad essa sono associabili, come ansia, depressione, e disturbi ossessivo-compulsivi.
Caratteristiche principali della Sindrome di Asperger
Poiché la Sindrome di Asperger rientra nello spettro delle forme di autismo, non tutti i pazienti colpiti presentano la medesima sintomatologia, allo stesso modo e nei medesimi tempi. Vi sono caratteristiche di questo disturbo pervasivo dello sviluppo che sono più simili e più comuni rispetto ad altre, ma la diagnosi spesso deve tenere in considerazione diversi fattori.
Le caratteristiche principali della Sindrome di Asperger includono i determinati fattori:
- Insorgenza nell’infanzia. La forma di questa Sindrome si fa notare sin dall’infanzia, ma a differenza dell’autismo è sicuramente più difficile da identificare in tempi brevi, perché vi è un migliore senso del linguaggio e della comunicazione;
- Tendenza all’isolamento e ad una scarsa capacità di intrattenere e mantenere relazioni sociali. Si tratta di un comportamento che i genitori tendono a vedere relativamente tardi, ovvero nei primi momenti di possibilità di socializzazione: il bambino ha difficoltà ad intrattenere rapporti di amicizia con i suoi coetanei e non solo, ricercando quasi sempre una sorta di luogo sicuro in cui isolarsi. È tipica espressione di questo comportamento anche la tendenza a giocare da soli, a non accettare il confronto con altri bambini ed a mantenere una sorta di isolamento sociale;
- Interazioni sociali goffe o sgraziate. Il soggetto affetto da questo disturbo presenta spesso incapacità ad avere delle interazioni sociali (abbiamo parlato della tendenza all’isolamento), e quando queste interazioni sono necessarie, il paziente tende a non riuscire ad esprimersi e ad intrattenere dei rapporti con interazioni e comportamenti maldestri o goffi;
- Incapacità di mantenere relazioni durature. Se le relazioni diventano troppo distanti, o troppo intense, il soggetto mostra incapacità a mantenere il rapporto sociale, aumentando così la sua spiccata tendenza all’isolamento;
- Necessità di contare su una “persona guida”, ovvero incapacità di agire e prendere decisioni autonomamente, e bisogno continuo di supporto dell’altro, che indichi comportamenti ed azioni da seguire;
- Spiccato egocentrismo, che si riflette anche in una sorta di disattenzione agli altri, sia dal punto di vista personale che sotto il profilo delle interazioni e delle opinioni. Il soggetto affetto da Sindrome di Asperger tende così a non riuscire a guardare oltre il suo naso, non riesce a condividere i punti di vista altrui, e con gli altri ha una scarsa empatia ed una ancora più scarsa sensibilità. Ciò tende ad alimentare ancora di più l’isolamento sociale, perché il soggetto non viene capito e non viene accettato proprio per il suo egocentrismo, che si mostra anche con un modo di parlare verso gli altri (e non con gli altri), quasi sempre del suo interesse e con scarsa attenzione e/o preoccupazione alla risposta;
- Non accettazione (e spesso non conoscenza) degli schemi e delle convenzioni sociali. Il paziente affetto da questo disturbo non accetta la condivisione degli schemi e delle convenzioni sociali che, anzi, tende quasi sempre a infrangere;
- Modo di parlare pedante, monotono, e con volume insolito. Il comportamento sgraziato ed i modi di fare goffi tipici del comportamento non verbale, si mostrano anche nel linguaggio e nel modo di parlare, che diventa ripetitivo, monotono e pesante. Il linguaggio è spesso ampolloso e ridondane, formale, ed eccessivamente intento alla superficialità: il soggetto affetto da questo disturbo non riesce quasi mai ad afferrare un senso diverso da quello letterale;
- Scarsa gestualità. Il soggetto si mostra quasi sempre impassibile, non ha una gestualità forte e presenta delle anomalie sia a livello del comportamento comunicativo non verbale, sia e livello espressivo dello sguardo e delle espressioni facciali. Il contatto visivo è spesso assente, oppure eccessivamente accentuato;
- Interessi circoscritti. Il soggetto affetto da Sindrome di Asperger mostra l’attenzione ad interessi circoscritti e meccanici, che non richiedono una capacità razionale o intellettiva ma semplicemente una capacità di memorizzazione: i pazienti affetti da questo disturbo tendono, inoltre, a collezionare fatti di trasmissioni televisive, dati di scarso valore sociale, orari dei treni, mostrando così una capacità di memorizzazione degli schemi ma non di razionalizzazione;
- Paura del cambiamento. Tutti i cambiamenti e le situazioni non previste sono in qualche modo considerati come paurosi e sconvolgenti, in quanto il paziente tende sempre a ripetere i suoi schemi comportamentali e a mantenere i suoi rituali, spesso inusuali.
Disturbi fisici delle persone affette da Sindrome di Asperger
Soprattutto per quel che riguarda la diagnosi della patologia, può essere importante ricercare anche i disturbi fisici delle persone affette da questo disturbo, che spesso non è riconoscibile a prima vista.
I sintomi fisici (o almeno alcuni dei più comuni e diffusi) delle persone affette da Sindrome di Asperger, sono:
- Difficoltà motorie, che si riflettono principalmente nell’infanzia. Il bambino, affetto da questo disturbo, mostra una sorta di comportamento non verbale rallentato, poco gestuale, che lo spinge all’isolamento ed alla ricerca di propri spazi, proprio per l’incapacità di “essere come gli altri”;
- Difficoltà di locomozione ed equilibrio. Molte delle attività che richiedono una certa capacità di movimento sono difficili e gravose per il soggetto affetto da questa patologia: molti pazienti mostrano anche una spiccata difficoltà di scrivere a mano o di utilizzare le mani per giocare;
- Tendenza alla ripetitività motoria. Il soggetto tende a mettere in atto movimenti ritmici, rapidi, che tendono all’imitazione ed alla emulazione.
Uno degli aspetti fisici più discussi è senza dubbio la goffaggine motoria: questa condizione è stata a lungo tempo considerata non indispensabile nella diagnosi della Sindrome di Asperger, ma in realtà questo ritardo e questa sorta di goffaggine motoria possono essere di grande aiuto nella diagnosi della patologia.
Infatti, i soggetti colpiti da questa Sindrome, mostrano incapacità o ritardi nelle abilità motorie, non riescono a coordinare i movimenti ed hanno una scarsa capacità manuale.
Queste incapacità (quella di interazione, quella comunicativa e quella motoria), rendono difficile il rapporto con gli altri, e questa difficoltà è particolarmente rilevante nel bambino e nell’adolescente, che non solo tende autonomamente ad isolarsi, ma vengono a loro volta isolati da coetanei non in grado di comprendere il loro disturbo.
La Sindrome di Asperger, come è facilmente comprensibile, può avere numerosi effetti e conseguenze sulle relazioni interpersonali e sulle relazioni sociali, compromettendo i rapporti di amicizia ed i rapporti sentimentali, per diversi motivi:
- Per l’incapacità di mantenere una relazione sociale troppo intensa o a lungo termine;
- Per l’incapacità di uscire dai propri schemi, la non accettazione degli schemi sociali e delle convenzioni, che il soggetto tende a rifiutare;
- Per l’incapacità di parlare con gli altri, perché la persona affetta da questo disturbo tende ad isolarsi in un proprio egocentrismo, non considerando gli altri e le loro opinioni. Anche quando c’è interazione, è sempre più spesso egocentrica, e non vi è quasi mai l’interesse della risposta altrui o delle reazioni di chi si ha di fronte.
Un altro punto da tenere in considerazione – e che serve anche per la diagnosi della sindrome – è che i pazienti con Sindrome di Asperger sono anche più soggetti alla depressione rispetto agli altri, anche perché l’isolamento sociale e l’egocentrismo che li caratterizza tende a non essere di aiuto, in quanto manca il confronto con gli altri e manca anche la capacità di comunicare i problemi o di mostrare il proprio affetto.
C’è tuttavia da sottolineare che queste persone, pur essendo incapaci di intrattenere delle relazioni sociali, molto spesso sarebbero animati dalla voglia di interagire, ma non riescono a farlo anche per via della chiusura che incontrano negli altri. Generalmente, proprio per via dei loro comportamenti, i pazienti affetti da questo disturbo tendono ad essere schivati dagli altri, che mostrano per loro uno scarso interesse.